• Steiner

  • Steiner e la Massoneria
  • La Mystica Aeterna
  • in un saggio di
  • Fabrizio Fiorini
  • rec. di
  • Giovanni Sessa
  • Rudolf Steiner è personaggio di rilievo dell’esoterismo primo novecentesco, ma la rilevanza della sua opera va ben oltre i confini dell’occultismo. Il padre dell’antroposofia è teorico della filosofia della libertà, i cui assunti meriterebbero una seria valutazione anche in ambito filosofico. Un recente volume di Fabrizio Fiorini, comparso nel catalogo di Mimesis con presentazione di Claudio Bonvecchio, riporta l’attenzione sull’austriaco (anche se nato in una cittadina che oggi si trova in Croazia). Ci riferiamo a, Rudolf Steiner e la Massoneria. La Mystica Aeterna (per ordini: mimesis@mimesisedizioni.it, pp. 326, euro 26,00). Il libro nel primo capitolo presenta una ricostruzione, organica, documentata e appassionata della personalità spirituale e intellettuale del “Maestro dei Nuovi Tempi”, come ebbe a definirlo Scaligero. Egli, precisa Fiorini: «ha vissuto da uomo […] si è laureato, ha divorziato, si è risposato. Fiutava e masticava tabacco e all’occorrenza non disdegnava la buona tavola» (p. 25). Lontano da eccessi di qualsivoglia natura, non avrebbe di certo apprezzato atteggiamenti idolatrici nei suoi confronti, propri di sedicenti discepoli, né, tantomeno, la sua “divinizzazione”.
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  • Dalla lettura del testo si evince che Steiner, pur provenendo dalla Società Teosofica, della quale aveva apprezzato la funzione di mediazione spirituale tra Oriente ed Occidente, era raffinato e profondo conoscitore della Philosophia perennis, acuto interprete della mistica sveva, dell’alchimia e, soprattutto, del rosicrucianesimo. Una volta compresi i limiti, teorici e realizzativi, del teosofismo, diede vita all’Antroposofia. La sua filosofia della libertà, memore degli insegnamenti di Fichte e di Goethe, suggerisce una via atta a svincolare il pensiero dai condizionamenti sensibili, al fine di realizzare una Scienza che, proprio come la filosofia della natura di Goethe, della quale l’austriaco realizzò una significativa esegesi, fosse in grado di cogliere la coincidentia oppositorum. Lungo tale itinerario egli comprese che la dimensione noumenica e quella fenomenica si danno in uno, nella natura intesa quale “scrittura divina”. Ricorda Bonvecchio che l’experimentum crucis, per chi si ponga sulla Via, deve essere individuato nel superamento della “soglia” conoscitiva centrata, in primis, sulla distinzione di soggetto e oggetto e, in seconda battuta, di uomo e divino. Attraverso la pubblicazione di una serie di conferenze di Steiner, tradotte da Mark Willan e tratte dal volume n. 93 dell’Opera Omnia, alcune inedite in italiano, Fiorini chiarisce, una volta per tutte, l’appartenenza del pensatore austriaco alla Massoneria.
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  • Tale appartenenza fu ammessa dallo stesso esoterista nell’autobiografia e nell’Opera omnia n. 265. Steiner, di fatto, guardava con estremo interesse alla Massoneria “operativa”, non a quella divenuta in età moderna meramente “speculativa”. Per questa ragione, fu sempre diffidente nei confronti della Libera Muratoria anglosassone, creando il “Servizio di Misraim”, detto Mystica Aeterna, all’interno della Massoneria Egizia, Ordine di Memphis e Misraim, di cui era a capo John Yarker, Ordine in Germania retto da Theodore Reuss. La Mystica Aeterna si rese totalmente indipendente da tali organizzazioni a partire dal 1914. Essa sopravvisse a Steiner, grazie alla sagace azione del suo fedele discepolo Alexander von Bernus, noto medico “spagirico”, animato da spirito filantropico. La Mystica restò sempre separata dalla Società Antroposofica, della quale lo stesso von Bernus, per suggerimento di Steiner, non entrò a far parte. A dire dell’antroposofo, l’Ordine di Misraim aveva preservato rilevanti segreti iniziatici, in quanto la Massoneria Egizia era stata fondata dal principe di Sansevero, Raimondo di Sangro. Questi fu, a sua volta, iniziato dal conte di Saint-Germain, connesso con entità indicate con l’appellativo Hiram Abiff. Tale entità, nel 1910, a dire di Steiner, era incarnata in un corpo fisico! Per questo, egli: «desiderava immettere nell’Istituzione Massonica dei germi rivitalizzanti che ne promuovessero uno sviluppo essenzialmente in senso spirituale e trascendente» (p. 24), cosa già tentata, a suo tempo, da Cagliostro. Steiner invitava a studiare la spiritualità egizia, in quanto: «l’attuale periodo di civiltà […] sarebbe una sorta di ripetizione del III periodo post-atlantico (egizio-caldaico-babilonese)» (p. 26).
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  • Massoneria e Antroposofia, per Fiorini sono Sistemi sinergici e: «convergenti verso un unico punto: l’elevazione intellettuale, morale e spirituale dell’essere umano e l’Una può potenziare l’Altra» (p. 27). Alla Mystrica Aeterna furono ammesse anche le donne e ciò in forza del fatto che la Libera Muratoria cui guardava Steiner era Rosicruciana, atta a realizzare la: «la riunificazione tra impulso abelita-sacerdotale-femminile e impulso cainita-scientifico-maschile […] armonica fusione dei tre pilastri della Saggezza […] Bellezza […] e Forza» (p. 82). Per tali motivazioni, un esoterista e scrittore di vaglia quale Gustav Meyrink si avvicinò alla Mystica aeterna. Al contrario, essa non ebbe nulla a che fare con la magia sexualis di Aleister Crowley. Tale sodalizio iniziatico è articolato: «in nove gradi consecutivi dove la conoscenza superiore viene progressivamente trasmessa» (p. 92). I primi tre gradi fanno realizzare all’adepto la conoscenza immaginativa. I gradi 4,5,6 mettono in atto il conoscere “ispirativo”, mentre gli ultimi tre consentono il pieno sviluppo della coscienza intuitiva. L’autore, inoltre, fa rilevare i nessi che legherebbero in uno la Massoneria, il Martinismo e l’Antroposofia, mentre si sofferma su alcuni dei momenti più rilevanti del proprio iter spirituale, tra gli altri il rapporto diretto con Massimo Scaligero. Da Scaligero, nato a Veroli come l’autore del volume, questi ha appreso l’importanza della pratica e della Concentrazione.
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  • In una prima fase, racconta, è necessario prendere coscienza del respiro: ciò induce un generale rilassamento. Successivamente, ci si concentra su oggetti, non sensibilmente rappresentati, ma evocati immaginalmente, così da allontanare qualsiasi altro pensiero. In terza battuta, si evoca la Forza-Pensiero, il pensiero nell’atto che precede la sua definizione, accompagnato da fermezza interiore. Solo con la quarta fase si giunge al silenzio mentale, simbolo del silenzio dell’origine. In queste pagine, Fiorini chiarisce la missione di Steiner.
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  • A chi scrive non è possibile condividere in toto ciò che l’antroposofo ha sostenuto: diversi sono i nostri riferimenti culturali e spirituali.  Per noi è la misteriosofia ellenica a rappresentare il paradigma cui rivolgersi. Pensiamo che la libertà-potenza sia principio-infondato della physis, come sapeva l’Evola idealista magico. Nonostante ciò, Rudolf Steiner e la Massoneria, è libro da leggere, lo consigliamo vivamente.